ROSE’S ACTIONS
diretto da Domenico Castaldo
in collaborazione con Katia Capato
e creato con Piero Greco, Francesca Netto e Margherita Ortolani
partecipano Christina Ladarhaas, Ti Nguyen, Fabio Perrone, Riccardo Rigamonti e Guendalina Tondo
La Ricerca in questo terzo anno di lavoro è tesa alla costruzione di un’azione teatrale che comunichi con lo spettatore attraverso il linguaggio dell’intuito: canto, ritmo, armonia e visione. Il nostro teatro, dopo le vicende umane, si spinge ora a narrare seguendo linguaggi più inconsci ed immaginifici.
Il gruppo dei personaggi diventa un ensemble dove non ci sono più le distinzioni individuali e le forze si fondono per creare immagini, ritmi, suoni e canti che dal gruppo pervadano di gioia e vita chi si immerge nel viaggio. Si sta dunque lavorando per la vita interna all’ensemble, per la creazione di un processo e non direttamente per la realizzazione di uno spettacolo.
I primi due anni di lavoro su Il Verbo Degli Uccelli ci hanno mostrato i muri della nostra prigione: rabbia, paura, aggressività, attaccamenti, orgoglio, ecc. Gli spettacoli creati ci hanno permesso di specchiarci nei drammi dell’uomo e di prendere coscienza dei nostri limiti.
Nel terzo anno le individualità sono più evanescenti, il viaggio si inerpica sulla montagna di Qaf, quel monte che separa noi da noi stessi: in cima c’è Simurgh. Non lo vedremo mai perché ci è vicino come la nostra giugulare, eppure l’ascesa al monte ci rende sempre più leggeri, sempre più anima. Gli attori si muovono nello spazio come una rosa che chiude i petali la notte, e sboccia durante il giorno. Ogni fioritura lascia al centro della scena un’anima, che dischiude i petali del suo cuore davanti al Viaggiatore ed alla guida che lo accompagna, la luce che induce il «fiore» a sbocciare è l’impulso del canto.